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La complessità delle attività condotte da una Società industriale multinazionale nel corso di più di un secolo è riscontrabile nella articolata rete documentale che costituisce il patrimonio archivistico Olivetti.

L’archivio storico della Società Olivetti, che rappresenta la parte quantitativamente più importante del patrimonio documentale conservato dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, è composto da milioni di documenti che provengono da fonti diverse (enti aziendali, singole persone) e con svariate tipologie documentali (manoscritti, verbali, corrispondenza, pubblicazioni, progetti, disegni, manifesti, fotografie, audio, video, riviste, libri).

Tenuto conto che l’attività di raccolta e conservazione è iniziata solo tra il 1984 e il 1985, ossia dopo circa 80 anni dalla fondazione della Società, una parte della documentazione storica è andata irrimediabilmente perduta, ma il patrimonio documentale ha comunque una notevolissima consistenza quantitativa e qualitativa e rappresenta un insostituibile strumento di indagine della complessa vicenda storica olivettiana e delle profonde trasformazioni dell’ambiente industriale e sociale che l’hanno accompagnata.

Dal primo  disegno della fabbrica del 1895 (per non parlare di alcune lettere sulla scrittura a stampa del 1808) fino a documenti e fogli catalogo degli anni più recenti, passando per tanti famosi prodotti come la Lettera 22, la Divisumma 24, l’Elea 9003, la Programma 101, il Personal Computer M24, ecc., il percorso documentale testimonia la vicenda storica di un’industria che ha lasciato un segno profondo nell’economia, nella tecnologia e nella cultura del nostro Paese per oltre un secolo.

A questo patrimonio occorre aggiungere il secondo importante nucleo documentale versato dalla Fondazione Adriano Olivetti: si tratta degli archivi di proprietà dell Fondazione, ossia quelli di Camillo, di Adriano e delle altre personalità della Famiglia Olivetti, e di altri archivi affidati alla Fondazione e conservati dalla Associazione Archivio Storico Olivetti riguardanti l’archivio dell’architetto Ludovico Quaroni e una parte dell’archivio di George Friedmann.

Altri fondi custoditi dall’Associazione Archivio Storico Olivetti sono gli archivi Organizzazioni Sindacali (documenti dei verbali degli accordi aziendali, volantini, dattiloscritti e studi provenienti dalla organizzazioni dei lavoratori che hanno operato negli stabilimenti Olivetti) ed Ex Dipendenti Olivetti (documenti, appunti, oggetti provenienti dall’attività dei lavoratori Olivetti, spesso “salvati” da sicura dispersione e affidati alle cure dell’Associazione).

Via Miniere, 31 – 10015 Ivrea (TO)

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Apertura dal lunedì al venerdì
8.30 •12.30 / 13.30 • 17.00 su appuntamento

Le sezioni dell’Archivio

È la parte più ricca del Fondo Società Olivetti; composto da milioni di documenti, questo sub-fondo è oggetto di un sistematico lavoro di schedatura elettronica, lungo e complesso, ma programmato in modo da privilegiare in via prioritaria le aree e i documenti di maggiore interesse.

 

La documentazione conservata proviene da fonti diverse (enti aziendali, singole persone) e consiste delle più svariate tipologie di documenti (manoscritti, appunti, relazioni, corrispondenza, progetti, disegni, stampati, ecc.). Tenuto conto che l’attività di raccolta e conservazione è iniziata solo nel 1986, a quasi 80 anni dalla fondazione della Società, una parte della documentazione storica è andata irrimediabilmente perduta. Non tutti i settori, non tutte le vicende della vita aziendale possono quindi essere documentati in modo completo.

 

Il patrimonio documentale ha comunque una notevolissima consistenza quantitativa e qualitativa e rappresenta un insostituibile strumento di indagine della complessa vicenda storica olivettiana e delle profonde trasformazioni dell’ambiente industriale e sociale che l’hanno accompagnata.
I documenti aziendali diventano testimoni dei mutamenti che, con il passaggio dalla meccanica all’elettronica e poi all’informatica e alle telecomunicazioni, hanno coinvolto insieme alla tecnologia, alla produzione, alle attività strettamente aziendali, anche il contesto sociale e la cultura industriale.

 

Attraverso questi documenti si possono ripercorrere molte vicende delle attività di ricerca, di progettazione, produzione, marketing e commercializzazione in Italia e all’estero; ma si può anche spaziare sulle architetture industriali, sul design e la pubblicità, la vita e il lavoro di tante personalità dell’industria, l’organizzazione della fabbrica, la formazione del personale, l’impegno sociale e culturale, dentro e fuori dalla fabbrica, di un’impresa responsabile verso i propri dipendenti, la comunità locale e il territorio.

La Fototeca contiene centinaia di migliaia di immagini che testimoniano lo sviluppo dell’Azienda nell’arco di un secolo e il suo coinvolgimento nella trasformazione del territorio, a partire cioè dalle prime ormai storiche fotografie fino alle più recenti realizzazioni sia industriali che culturali.

 

La raccolta contiene opere di grandi fotografi ai quali l’Olivetti ha commissionato specifici servizi fotografici per “raccontare” eventi importanti, l’apertura di nuove sedi e stabilimenti, il lancio di nuovi prodotti o anche per documentare la vita in fabbrica e il mondo del lavoro: si ritrovano così foto di Berengo Gardin, Mulas, Ballo, Roiter, Cartier Bresson, Phillips, Scheidegger, Schulthess e tanti altri.

 

Accanto agli “scatti d’autore” dedicati a ritratti di personalità o a reportage su eventi, ambienti di lavoro, prodotti o fabbricati industriali, non mancano le immagini di normale documentazione fotografica o addirittura le foto amatoriali scattate dai dipendenti che testimoniano diversi momenti della vita aziendale e non solo. Ne deriva una varietà dei temi e dei soggetti trattati dalle immagini che qualifica ulteriormente la Fototeca come efficace strumento di documentazione della storia aziendale.

I circa 3000 filmati che fanno parte della Cinevideoteca rappresentano un segmento particolarmente interessante del cinema d’impresa, non tanto per l’antichità dei filmati (i più antichi risalgono agli anni Quaranta), quanto per la qualità dei testi e delle immagini e la varietà dei temi trattati.
Accanto ai filmati di natura tecnica e informativa finalizzati alla Formazione e Addestramento o alla Documentazione di Prodotto, ve ne sono altri maggiormente orientati alla comunicazione promozionale: pubblicità, immagine aziendale, presentazione di eventi o realizzazioni aziendali.

 

Di maggiore impatto storico, veri documenti del tempo, con la loro rilevanza non solo aziendale, sono i filmati sui Fabbricati Industriali, sui Servizi Sociali e quelli della sezione relativa al Movimento di Comunità che descrivono l’esperimento politico, sociale e culturale condotto a Ivrea e in Canavese negli anni Cinquanta e Sessanta.

 

La sezione della Cinevideoteca che presenta caratteri di forte originalità è quella relativa ai Film d’Arte (che comprendono in particolare una ventina di “critofilm” prodotti da Carlo Ludovico Ragghianti, critico e storico dell’arte) e i film sui restauri e mostre realizzate dall’Olivetti.

 

I Filmati Industriali, talvolta prodotti direttamente dalla Olivetti oppure commissionati a valenti registi esterni, costituiscono una importante presenza nella storia del cinema d’impresa italiano.

 

Tutti i filmati della Cinevideoteca realizzati in pellicola sono ora conservati presso l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, istituito con sede a Ivrea nel 2005, che è in grado di garantire soluzioni ottimali per la corretta conservazione delle delicate pellicole. Alcune opere sono anche state oggetto di accurati lavori di restauro oltre che di digitalizzazione.

 

E’ possibile visionare una vasta selezione di filmati Olivetti sul canale YouTube dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa

I materiali che compongono l’Audioteca sono poche centinaia, ma la ricchezza delle registrazioni in termini di contenuti e di testimonianze storiche è di assoluto rilievo.
 
La sezione più importante è costituita dalle registrazioni dei Servizi Culturali Olivetti che soprattutto negli anni del dopoguerra e del boom economico hanno organizzato iniziative di tutto rilievo: mostre, conferenze, corsi di cultura popolare. In quelle occasioni illustri personalità della cultura italiana ed internazionale vennero a Ivrea per parlare di teatro, letteratura, medicina, cinema, musica, tradizioni popolari, storia antica e contemporanea, pedagogia, psicologia, problemi istituzionali, arti figurative, economia, società, e molto altro.
 
L’Associazione Archivio Storico Olivetti conserva le registrazioni audio di quegli interventi, con la possibilità quindi di ascoltare la voce di Nicola Abbagnano, Tino Buazzelli, Carlo Cassola, Umberto Eco, Arturo Carlo Jemolo, Gianni Rodari, Denis Mack Smith, Massimo Mila, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Pier Paolo Pasolini, Bruno Munari, e solo per citare alcuni dei nomi più noti.
Dell’Audioteca fanno parte anche le interviste a personalità dell’Olivetti registrate da ricercatori e studiosi della storia olivettiana, spesso in vista della preparazione di un libro.

La qualità della grafica istituzionale e pubblicitaria dell’Olivetti è ben nota. D’altra parte fin dalle origini l’Olivetti ha sempre considerato la bellezza del design e della comunicazione grafico-pubblicitaria un aspetto non puramente estetico-formale, ma sostanziale della sua strategia e del suo modo di essere impresa. Lo si comprende bene osservando la collezione di manifesti e delle campagne pubblicitarie, dedicate a singoli prodotti o genericamente all’immagine aziendale.

 

Nonostante la varietà degli autori e degli stili, queste raccolte documentano una tradizione fatta di buon gusto, di raffinata innovazione, di efficace comunicazione. Si passa dai moduli classici di autori come Teodoro Wolf Ferrari, Marcello Dudovich, Pirovano a forme grafiche che sotto la direzione di Leonardo Sinisgalli risentono degli influssi dell’arte contemporanea e razionalista, per arrivare alla feconda esperienza, unica per stile e fantasia, espressa fino ai primi anni Sessanta da Giovanni Pintori. Si succedono quindi numerosi designer e grafici che, per creatività, capacità di sintesi, effetto comunicativo, utilizzo delle più svariate tecniche, rafforzano anno dopo anno una lunga tradizione di eccellenza grafica e pubblicitaria.

 

Dell’Eidoteca fanno parte anche le collezioni di immagini sviluppate a partire dal 1951 come corredo promozionale alle attività del Centro Culturale Olivetti. Manifesti, locandine, schede, programmi e cataloghi redatti in occasione di mostre, conferenze, convegni, corsi popolari, concerti, visite turistiche e attività sportive, ma anche per fare e comunicare cultura nella convinzione che una grande organizzazione industriale, come la Olivetti, non fosse solo un luogo di lavoro, un centro di produzione di beni, ma potesse esprimersi anche come ambiente di relazione sociale e di crescita culturale della società nel suo complesso.

 

Alcuni manifesti storici tra i più significativi (350) sono stati digitalizzati grazie al progetto promosso dalla Regione Piemonte e dal Ministero per i Beni Culturali finalizzato alla valorizzazione dei materiali archivistici e iconografici delle aziende piemontesi. 

 

GUARDA I MANIFESTI

La grande varietà di macchine per ufficio e non solo prodotte dalla Olivetti – macchine per scrivere, da calcolo, contabili, telescriventi, elaboratori elettronici, stampanti, registratori di cassa, fax e computer – emerge da questo fondo che raccoglie quasi 1.000 prodotti, compresi circa 190 modelli di macchine provenienti dalla concorrenza mondiale.

 

Il fondo contiene anche una pregevole raccolta di oggetti promozionali realizzati da famosi designer, nonché prototipi di carrozzerie di prodotti.

Altri fondi conservati

Di proprietà della Fondazione Adriano Olivetti, contiene documentazione di particolare importanza relativa alle grandi personalità della storia olivettiana: in particolare, Camillo, Adriano e Roberto Olivetti. Si tratta di documenti, manoscritti, immagini, carteggi, scritti, appunti, progetti, rapporti che raccontano la vicenda umana e di lavoro di grandi personalità impegnate nella tessitura di una rete significativa di relazioni e nell’appassionato tentativo di far crescere l’Azienda e il territorio in tutte le sue componenti.

È formato dalla biblioteca e da una ricca raccolta di documenti relativi all’attività dell’architetto Ludovico Quaroni. Di proprietà degli eredi Ludovico Quaroni, è conservato su deposito della Fondazione Adriano Olivetti.

È un fondo quantitativamente limitato, ma significativo in quanto relativo allo studio promosso da Adriano Olivetti e affidato al sociologo tedesco-americano in vista della realizzazione del villaggio La Martella e del risanamento organico dell’area dei Sassi di Matera.

Accesso e consultazione del materiale di Archivio Storico Olivetti

Per accedere al materiale documentale preghiamo
di presentare domanda inviando una email all’indirizzo
segreteria@archiviostoricolivetti.it indicando:

• lista del materiale da consultare, specificando i relativi link di Archivi Digitali Olivetti;
• motivo della richiesta;
• eventualmente, breve descrizione del progetto o del lavoro correlato alla richiesta.

Per comodità, potete scaricare la Richiesta di consultazione e inviarla compilata alla nostra mail.

A causa dell’elevato numero di richieste, i tempi medi di risposta dei nostri uffici sono di circa 10 giorni lavorativi.

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